OCM Vino

Opportunità di Contributi per le aziende del Settore Vitivinicolo

Cosa Offre OCM Vino?

L’OCM Vino offre contributi pubblici che coprono fino al 50% delle spese ammissibili, permettendovi di realizzare i vostri progetti nel settore vitivinicolo.

Come Funziona

Il Programma di Sviluppo del Settore Vinicolo è una regolamentazione unica a livello europeo che stabilisce alcune norme relative all’industria vitivinicola, sia per  le modalità di produzione che per i finanziamenti a fondo perduto assegnati alle aziende.

I finanziamenti e i contributi del Programma di Sviluppo del Settore Vinicolo vengono erogati dal Ministero per le Politiche Agricole e dagli Assessorati per l’agricoltura delle singole Regioni e Provincie autonome.

Il programma prevede anche contributi a fondo perduto per le spese legate alla promozione dei vini all’estero, come la partecipazione a fiere, degustazioni nei ristoranti o semplici attività pubblicitarie.

È possibile finanziare il vino utilizzato nelle degustazioni all’estero o l’arrivo di potenziali clienti presso la propria cantina.

A chi si rivolge

I bandi del Programma di Sviluppo del Settore Vinicolo sono destinati alle aziende vitivinicole. Sono esclusi imbottigliatori o commercianti di vino semplici.

Per partecipare ai bandi è necessario produrre principalmente vino con uve di propria produzione o acquistate da terzi. Ciò non significa che l’azienda non possa svolgere attività commerciali, ma i vini imbottigliati non potranno beneficiare dei vantaggi offerti dal Programma di Sviluppo del Settore Vinicolo per i Paesi terzi.

Le aziende possono partecipare singolarmente, in associazione temporanea con altri produttori o aggregandosi a progetti promossi dalle associazioni vitivinicole.

Cosa permette di fare

Il bando del Programma di Sviluppo del Settore Vinicolo per i Paesi terzi consente di finanziare, tramite contributi a fondo perduto che variano dal 50% all’80% a seconda delle regioni, tutti i costi sostenuti per promuovere i propri prodotti al di fuori dell’Unione Europea.

Tra le spese più rilevanti vi sono:

  • le spese di viaggio e partecipazione a fiere;
  • le spese per ospitare potenziali acquirenti o giornalisti presso le cantine (incoming);
  • le spese per attività di marketing online;
  • il personale addetto all’export (fino al 4% dei costi);
  • le spese per la rendicontazione;
  • le spese per il vino utilizzato nelle degustazioni presso ristoranti, centri commerciali, ecc.;
  • le spese pubblicitarie.

In sintesi, il bando del Programma di Sviluppo del Settore Vinicolo rappresenta una misura completa che copre tutte le spese necessarie per sostenere l’export del proprio prodotto, con un limite di spesa massima per azienda pari al 20% del fatturato dell’anno precedente o dell’Associazione Temporanea di Imprese (ATI).

Cosa e quanto Finanzia

Il Programma di Sviluppo del Settore Vinicolo finanzia tutte le spese di promozione e pubblicità sostenute in un determinato Paese terzo (non appartenente all’UE).

IN DETTAGLIO:

Promozione e pubblicità finalizzate ad evidenziare i vantaggi dei prodotti di qualità, la sicurezza alimentare e il rispetto dell’ambiente

  • Missioni commerciali all’estero.
  • Partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni internazionali.
  • Campagne di informazione e promozione presso punti vendita, grande distribuzione e ristorazione dei Paesi terzi.
  • Altri strumenti di comunicazione come siti internet, opuscoli, degustazioni guidate, incontri con operatori e giornalisti dei Paesi coinvolti.

Cosa Fare

Il finanziamento consiste in un contributo a fondo perduto del 50%, che può essere integrato dalla regione di appartenenza fino al 30%, per un contributo totale dell’80%.

È necessario redigere un progetto per ciascun Paese terzo (ad esempio Stati Uniti, Cina, ecc.), specificando in dettaglio le azioni che si intendono realizzare (come la partecipazione alla fiera di Shanghai, la realizzazione di una serie di eventi nei ristoranti, degustazioni private e l’invito di giornalisti e importatori presso la propria cantina).

Il progetto può avere una durata da uno a tre anni, con possibilità di apportare modifiche non sostanziali e solo dopo l’approvazione.

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